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IL RUGBY, UN GIOCO PER TUTTI…

Giocare a “prendersi” è il gioco a cui tutti noi, da piccoli, abbiamo giocato e a cui, ancora oggi, i bambini giocano. Ebbene, farlo con una palla in mano significa giocare a rugby! L’istinto di un bimbo di 2 anni a cui viene lanciata una palla è quello di raccoglierla con le mani (non di calciarla!), e se si cerca di prendergliela, lui scappa…

 Ecco, sta già giocando a rugby!!!

About

CHI SIAMO

Il nostro è un progetto di sviluppo rugby femminile per la provincia di Vicenza.

Vogliamo essere il riferimento per tutte le ragazze che vogliono provare, giocare e se del caso cimentarsi con l'alto livello nel gioco del rugby​

Promozione e sviluppo della pratica del rugby dai 5 ai 14 anni, a Vicenza, con l'obiettivo di far conoscere le peculiarità del rugby partendo dalla tecnica individuale per arrivare al movimento generale

(da P.Villepreux e G.Costes).

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le nostre tradizioni

IL TERZO TEMPO, LA CLUBHOUSE, UNA NUOVA FAMIGLIA

Il Rugby, da sempre, ha tra le sue più conosciute abitudini e tradizioni, il “Terzo Tempo”. Alla fine di ogni gara, ufficiale o no, ci si siede a tavola, rigorosamente tutti insieme, compagni di squadra e avversari, vincitori e vinti, genitori e tifosi delle due fazioni, e si mangia e si beve tutti assieme! Perché? Perché è così! Si scarica la tensione della partita, si conoscono nuovi amici, si fa festa! Si torna a casa stanchi e con qualche livido, ma sicuramente sereni!

Il nostro regno è la Clubhouse. Uno spazio che racconta la storia della Società (il rugby è nato nel 1823, ed in Inghilterra ci sono Clubhouse che hanno 150 anni!) dove non può mancare la spina della birra! Dove i giovani rugbisti imparano la cultura del rugby dagli anziani, il rispetto, lo stare insieme, dove i giocatori della Prima Squadra chiedono “permesso” prima di sedersi a tavola con i “vecchi”.

Credo sia doveroso specificare che non ci sono cuochi o camerieri, sguatteri o lavapiatti! C’è una mamma che sa far da mangiare e un papà che sa spillare una birra e viceversa! Tutti che apparecchiano e tutti che sparecchiano. E a turno si lavano le pentole!

Ma di quanta gente stiamo parlando? Beh, se abbiamo 100 atleti e atlete, allora tra amici, genitori, fratelli, nonni e zii! Direi almeno 400 persone!

 

Una nuova famiglia, una nuova Grande Famiglia…

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